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Pubblichiamo regolarmente informazioni su aspetti interessanti del trattamento dell’acqua. Clicca qui per scoprirli.
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Domande frequenti

Qui puoi trovare diverse domande frequenti sul trattamento dell’acqua con una risposta chiara e motivata (*)
Aqua Belgica, la federazione belga per il trattamento dell’acqua, ha calcolato, sulla base delle cifre dell’istituto nazionale di statistica (Statbel), che una famiglia belga di 4 persone può risparmiare fino a 650 euro o più all’anno utilizzando un addolcitore. Una situazione simile si riscontra in molti altri paesi. Per maggiori dettagli, clicca qui.
Un addolcitore d’acqua rimuove le incrostazioni dall’acqua di rubinetto distribuita nelle case. Ciò avviene con l’aiuto di resine, che trattengono i minerali disciolti nell’acqua, che ne causano la durezza. A oggi, un addolcitore d’acqua a scambio ionico è la sola vera opzione tecnologica comprovata per la rimozione delle incrostazioni nell’acqua per uso domestico. Clicca qui e scopri come funziona l’addolcitore d’acqua Hydro@Home. Sono noti altri tipi di dispositivi che non addolciscono l’acqua ma impediscono comunque la precipitazione delle sostanze con formazione di incrostazioni. I minerali che causano la durezza dell’acqua, in questo caso, non vengono rimossi. La loro efficacia è spesso limitata nella pratica, alcune volte addirittura discutibile o non sono affatto adatti ad applicazioni domestiche. Occorre pertanto informarsi bene quando si considerano sistemi alternativi. Restiamo a disposizione per una consulenza sull’argomento senza alcun obbligo.
Gli addolcitori d’acqua rimuovono effettivamente dall’acqua i minerali che ne provocano la durezza. Altri sistemi, ad esempio i dosatori di polifosfati, neutralizzano gli effetti del precipitato di calcare. I dispositivi (es. magnetici) per la prevenzione delle incrostazioni di calcare dovrebbero in teoria prevenire il precipitare del calcare. Le prove condotte su diversi di questi dispositivi dimostrano che abbiamo motivo di essere critici in relazione al loro funzionamento. In perfette condizioni di laboratorio, alcune volte dimostrano risultati decenti, ma nella pratica, il loro effetto è piuttosto imprevedibile e limitato. In genere operano a temperature inferiori a quelle di un sistema di riscaldamento centralizzato e con portate limitate. Anche la costante qualità dell’acqua gioca un ruolo importante. Un addolcitore a scambio ionico è ancora oggi il solo dispositivo disincrostante per uso domestico ad avere dimostrato risultati certi. Restiamo a disposizione per ulteriori informazioni senza alcun obbligo.
Nell’addolcitore d’acqua, l’acqua di rubinetto passa in un tino contenente resina, dove gli ioni calcio e magnesio nell’acqua (che causano i depositi di calcare) vengono sostituiti da innocui ioni sodio. Il processo è chiamato scambio ionico. Quando la resina è satura di ioni che producono il calcare, viene rinnovata risciacquando la colonna della resina con salamoia. Questo processo viene detto rigenerazione. Clicca qui per scoprire maggiori dettagli sul funzionamento dell’addolcitore d’acqua Hydro@Home.
Quasi sempre, poiché l’acqua dolce ideale non contiene calcare e ha un livello di durezza pari a 0°fH. Questo naturalmente previene l’accumulo di calcare ma offre anche il massimo di risparmio (energia, sapone, detergenti per la pulizia e prodotti per la rimozione del calcare), oltre ad assicurare un maggiore livello di comfort (meno manutenzione ed effetto benefico dell’acqua addolcita). Tutti i vantaggi dell’acqua addolcita sono riportati qui. Si deve tendere per quanto possibile verso questo stato ideale. Se si desidera che l’acqua presenti un certo livello residuo di durezza, questo può essere impostato. La qualità dell’acqua di rubinetto dipende dagli strati di sporco che deve attraversare prima che venga pompata fino all’utenza. La durezza dell’acqua viene spesso espressa in gradi francesi (°fH), dove 1 °fH corrisponde a 10 mg di calcare (CaCO3) per litro d’acqua. I livelli della durezza dell’acqua possono essere suddivisi nelle seguenti categorie:
  • acqua dolce: 0-7 °fH
  • acqua a durezza media: 8-15 °fH
  • acqua dura: 16-30°fH
  • acqua molto dura: > 30°fH<
Conosci la durezza dell’acqua di rubinetto? Puoi richiedere questo dato presso l’ente di erogazione dell’acqua della tua zona oppure possiamo misurarlo per te a casa tua. Fai clic qui per richiedere un test gratuito.
Durante la rigenerazione del dispositivo, la soluzione di salamoia rilascia una parte degli ioni sodio e li sostituisce agli ioni calcio e magnesio che restano legati ai granuli di resina. Tali ioni calcio e magnesio e il sodio in eccesso vengono scaricati nelle fognature con la soluzione di salamoia. Guarda qui come funziona un addolcitore d’acqua.
Il sale, o cloruro di sodio, viene utilizzato per il processo di rigenerazione nell’ambito dell’addolcimento dell’acqua. Per la diluizione con le restanti acque reflue, l’effetto di inquinamento ambientale risulta trascurabile. Inoltre, tutto considerato, l’acqua addolcita è migliore per l’ambiente. Perché? • per il minore consumo di energia durante il riscaldamento; • per il minor utilizzo di detersivi, saponi e altri detergenti nelle acque reflue (fino al 50% in meno); • per la maggiore durata degli elettrodomestici e dei prodotti tessili. Infine dobbiamo anche menzionare che i moderni sistemi di addolcimento funzionano già con quantità di sali notevolmente ridotte. E se l’addolcitore d’acqua viene utilizzato in combinazione con, ad esempio, la filtrazione a carboni attivi, la montagna di rifiuti di plastica può essere ridotta in quanto non occorre più comprare acqua in bottiglia.
Per la rigenerazione della resina è possibile utilizzare solo sali speciali. Solo questi infatti garantiscono una soluzione di salamoia completamente pura, senza residui.
I membri della federazione belga per il trattamento dell’acqua, Aqua Belgica, quali Hydro@Home e il costruttore Delta Water Engineering, utilizzano solo resine che soddisfano gli standard governativi imposti dai rispettivi paesi di distribuzione. Pertanto, il consumatore non rischia quando utilizza le loro utenze.
In diversi paesi sono in vigore aliquote IVA vantaggiose. Per maggiori dettagli, contatta il distributore di fiducia per il tuo paese. Ad esempio, in Belgio, se l’addolcitore d’acqua è installato da un professionista in un’abitazione di oltre 10 anni, si ha diritto a un’aliquota IVA del 6%, quindi ridotta, che comprende l’acquisto, l’installazione e la manutenzione. L’IVA del 21% si applica ad abitazioni costruite da meno di 10 anni. In Francia, l’IVA attualmente applicata per l’installazione dell’addolcitore d’acqua e all’apparecchiatura stessa è stata ridotta dal 20% al 10% se l’abitazione ha più di due anni e l’installazione è effettuata da un professionista.
Quando si confrontano i prezzi degli addolcitori d’acqua è bene includere il costo del consumo di acqua e sale per la rigenerazione, oltre che il prezzo della manutenzione. Un dispositivo deve durare almeno 15 anni, quindi i costi di esercizio del dispositivo diventano un fattore importante per quel periodo. Gli addolcitori d’acqua Hydrosoft funzionano volumetricamente, pertanto occorre prendere in considerazione il consumo d’acqua specifico e il grado di addolcimento. Il calcolo del consumo previsto di acqua e sale è pertanto relativamente complesso. Per assisterti in questo compito, puoi chiamare un tecnico Hydro@Home che ti aiuterà senza alcun obbligo da parte tua. Per quanto riguarda i nostri dispositivi Hydrosoft, i risparmi annuali offerti da un addolcitore d’acqua compenseranno ampiamente i costi di esercizio.
(*) fonte: Aqua Belgica, federazione belga per il trattamento dell’acqua

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Vero o Falso?

Per molti anni, l’addolcitore d’acqua ha svolto un ruolo essenziale nella nostra vita quotidiana. Da una parte per l’industria, perché ha reso possibile gli sviluppi tecnologici e sostanziali risparmi. D’altra parte l’addolcitore d’acqua ha largamente aiutato i privati a migliorare la gestione efficiente degli impianti sanitari e il loro comfort e benessere quotidiano. Sebbene l’addolcitore d’acqua sia largamente riconosciuto dalla comunità scientifica e medica, sono state perpetrate diverse falsità tra gli utenti finali. Nelle sue pubblicazioni, Aqua Belgica, la federazione belga per il trattamento dell’acqua, ha chiarito alcuni di questi malintesi (*). Di seguito è riportata una panoramica:
L’addolcimento tramite scambio ionico è uno dei processi riconosciuti dalle autorità pubbliche per il trattamento dell’acqua intesa per consumo umano. In certe città e regioni in cui l’acqua è molto dura, questa viene a volte parzialmente addolcita dall’ente pubblico di erogazione dell’acqua prima della distribuzione tramite la rete idrica. La composizione dell’acqua viene modificata per scambio ionico. Il calcio e il magnesio vengono scambiati con il sodio. Il valore dell’indicatore attualmente valido per il sodio è 200 milligrammi per litro. Quando si addolcisce acqua con una durezza iniziale ad esempio di 30°fH (una durezza molto comune) portandola a 6°fH, vengono aggiunti solo 110 mg di sodio per litro. La normale dieta di un adulto contiene 6.000 mg di sale al giorno (corrispondenti a +3.500 mg di sodio); una dieta a basso contenuto di sale tra 1.000 e 2.000 mg. Questo esempio, che può essere utilizzato anche come regola generale, mostra che circa il 98% dell’apporto di sodio proviene dalla dieta e solo il 2% dall’addolcimento dell’acqua. Per le normative specifiche sull’acqua potabile di un paese, verifica la legge locale o contatta un esperto dell’acqua Hydro@Home nel tuo paese.
Nel cloruro di sodio, usato per cucinare e chiamato anche “sale da cucina”, il gusto “salato” proviene dall’associazione del sodio con i cloruri. Nell’acqua addolcita, il contenuto di sodio aumenta, mentre il contenuto di cloruri resta invariato. Quindi anche se il gusto del sodio è percettibile, si potrà al massimo dire che l’acqua “contiene sodio”.
L’acqua stagnante favorisce la crescita batterica, questa è una legge della natura. Se si lascia una bottiglia d’acqua aperta per un po’ di tempo, diventa rapidamente terreno fertile per la crescita dei batteri. Nessuno ha mai avuto problemi con questo, e giustamente! In un addolcitore d’acqua, tuttavia, l’acqua circola quotidianamente, il che significa che il ristagno d’acqua è molto raro. D’altra parte, se un addolcitore d’acqua non viene usato per un lungo periodo (ad esempio durante una vacanza), è consigliabile lavare il dispositivo e le relative tubazioni lasciando scorrere l’acqua per alcuni minuti presso tutti i punti di fuoriuscita. Fortunatamente, il corpo umano ospita milioni di batteri delle specie più disparate. Ciò assicura che possiamo vivere. L’acqua potabile contiene pochissimi batteri nocivi e il nostro sistema immunitario è pronto a neutralizzarli. Gli esperti internazionali sono pertanto dell’opinione che la crescita batteria in apparecchiature di trattamento dell’acqua aggiuntive non sia affatto rilevante per la salute umana. Oltre a ciò, l’addolcimento dell’acqua è un trattamento preventivo. Prevenendo l’accumulo di calcare nelle tubazioni e nelle caldaie, viene inibita la crescita di numerosi batteri pericolosi, come la legionella; dopo tutto, i depositi di scalcio sono il terreno ideale per questi organismi.
Niente impedisce a un utente di addolcire l’acqua fredda in una normale abitazione. L’acqua potabile all’ingresso nell’addolcitore resta potabile anche all’uscita dallo stesso. Sebbene nell’acqua fredda si riducano i depositi di calcare rispetto all’acqua calda, è meglio addolcire anche l’acqua fredda. Innanzitutto perché vi sono molti elettrodomestici della casa in cui l’acqua fredda viene riscaldata.
L’acqua naturalmente dolce si trova in alcune aree granitiche, è piuttosto aggressiva e alcune volte corrosiva per gli impianti sanitari. Ma l’acqua dolce non deve essere confusa con l’acqua addolcita (decalcificata)! Sono sostanzialmente diverse in quanto a composizione di minerali. L’acqua naturalmente dolce contiene pochi minerali disciolti che causano la durezza dell’acqua ma anche pochi minerali in generale e può pertanto compromettere le tubazioni dell’acqua. L’acqua addolcita, d’altra parte, è originariamente acqua dura, e pertanto ricca di minerali. L’addolcimento riduce il contenuto di calcio e magnesio, prevenendo la formazione di incrostazioni calcaree, ma non modifica la quantità di minerali disciolti. Pertanto l’acqua addolcita non può causare una corrosione maggiore di quella potenziale prima dell’addolcimento. Offre i benefici dell’acqua dolce ma senza gli svantaggi. Sebbene un po’ di durezza residua possa apparire positivo per le tubazioni, è un mito pensare che lo “strato di calcare” offra una protezione garantita contro la corrosione. Prima di tutto perché il calcare non si accumula in modo uniforme nelle tubazione: in alcuni punti non si forma in altri risulta eccessivo. Inoltre ci sono diverse forme di corrosione che sono stimolate dal calcare, il danno può pertanto continuare sotto il calcare per ragioni completamente diverse, mentre la gente pensa che non ci sia niente di sbagliato!
Le direttive per l’acqua potabile europee riguardanti l’acqua per consumo umano non contengono riferimenti alla durezza, né al contenuto di calcio o magnesio. Il contenuto di sodio, che sostituisce gli ioni di calcio e magnesio in caso di addolcimento, è descritto solo nelle linee guida europee per l’acqua potabile come “parametro indicatore” e pertanto non è decisivo in relazione alla potabilità dell’acqua. Gli enti erogatori di acqua forniscono acqua la cui durezza eccessiva dipende da origini geografiche e geologiche; alcune acque sono in origine molto dolci, altre molto dure. In base al budget o al comfort previsto, il consumatore è libero di addolcire parzialmente o totalmente l’acqua erogata dall’ente. Nell’implementare questa direttiva europea, molti paesi hanno aderito su questo punto a tale norma. Le normative sull’acqua potabile locali di alcuni paesi (es. Belgio) non menzionano una durezza minima dell’acqua, che, tuttavia, si applica solo all’acqua fornita all’utente finale dalle aziende idriche tramite la rete di tubazioni pubblica e pertanto non si applica all’utente finale stesso. Per le normative sull’acqua potabile specifiche di altri paesi (non UE), verifica la normativa locale o contatta un esperto Hydro@Home del tuo paese.
È noto da diverso tempo a dottori, nutrizionisti e madri: per una buona salute è necessaria una quantità di calcio sufficiente. Non solo per l’allattamento e la crescita dei bambini: ci serve il calcio per le nostre vite, in particolare per compensare la decalcificazione legata al processo di invecchiamento. Tuttavia, i sali di calcio disciolti nell’acqua potabile vengono assorbiti solo in misura limitata dall’organismo umano. Anche l’acqua ricca di minerali di calcio fornisce solo una piccola parte del fabbisogno di calcio. Il calcio assorbito dal corpo umano si ritrova principalmente nel latte e nei suoi derivati (burro, formaggio ecc.) e molti prodotti alimentari quali frutta secca, vegetali, cioccolata, pesci ricchi di grassi, molluschi, interiora e pane integrale. L’acqua gioca un ruolo marginale per quanto riguarda il fabbisogno di calcio. Pertanto, non si può avere alcuna carenza di calcio per l’acqua potabile riscontrata in regioni con acqua naturalmente dolce.
Oltre all’aria, l’acqua è uno degli elementi vitali più importanti. Un addolcitore d’acqua pertanto non è solo un elettrodomestico da installare e dimenticare. Tuttavia ciò avviene alcune volte soprattutto perché a causa del funzionamento automatizzato e della posizione di installazione dell’addolcitore. Tuttavia è essenziale un regolare monitoraggio dell’addolcitore d’acqua. Ad esempio, è necessario che l’utente finale rifornisca regolarmente il sale per la rigenerazione nell’addolcitore d’acqua. In caso contrario, l’addolcitore esaurirà il sale dopo un certo tempo e non potrà più effettuare la rigenerazione, e di conseguenza l’addolcimento dell’acqua. La mancata effettuazione della manutenzione regolare può inoltre determinare malfunzionamento; è pertanto fortemente raccomandato che l’utente finale concluda un contratto di manutenzione con un professionista.
(*) fonte: Aqua Belgica, federazione belga per il trattamento dell’acqua